Ci sono tradizioni nate dalle necessità, che scorrono e si tramandano per intere generazioni. La “lavorazione della carne di maiale” affonda radici lontane, nel tempo in cui intere famiglie univano le forze per provvedere alle conserve per i lunghi inverni.
Gli ospiti della RSA, attraverso i gruppi ascolto, hanno richiamato alla memoria riti ed usanze, che fanno parte della loro storia di vita e che destano, pertanto, forti emozioni.
Il cibo e la ritualizzazione di gesti, un tempo consueti, diventano il filo conduttore di un’esperienza molto più ampia, che contribuisce a dare ancora senso e valore alla persona.
Oggi insieme ai nostri ospiti, è stato riproposto il taglio della carne e la preparazione del “suffrittu”.
Questo piatto viene preparato secondo tradizione Filadelfiese, utilizzando ritagli di carne magra e grassa aromatizzati con alloro, sedano, carota, aglio, prezzemolo, pomodoro ed accompagnato con dei fagioli bolliti nella “pignata” e “pitta di patate”.
È stato inoltre allestito un grande tavolo con tutti i prodotti utilizzati e cartelloni con foto antiche che ripropongono questo rito.
Tutto ciò si è svolto con piacere e partecipazione soprattutto da parte di alcuni Ospiti che erano soliti allevare il maiale.
Ricordi, profumi e sapori legati alla dimensione della casa, ad un tempo lontano intriso di significati…